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Festival del Cinema Europeo
Lecce, 2-9 giugno 2001
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Indice degli articoli ))

Intervista a Edoardo Winspeare

Parliamo un po’ del festival. Perché l’ungherese

Sicuramente il più interessante, il più sincero. Era sperimentale , ma non fine a se stesso. Ha utilizzato il digitale, ha utilizzato anche il 35. non so se ha utilizzato un digitale ad alta definizione oppure no. Secondo me è un digitale di altissima qualità. E poi è un film dove questo dolore vien fuori in maniera potente. È la storia di un viaggio alla rovescia rispetto a quelli che siamo abituati a conoscere: da Occidente verso Oriente...questa Ungheria spettrale. Mi è piaciuto, ci ha convinti tutti. È stato votato all’unanimità.

E la commedia russa?

Sicuramente era il secondo film. Era un ottimo film

Ma se ti davano Leatitia Casta e Cortes, il ballerino, te li prendevi?

Me li prendevo? Eh..ci ho pensato anch’io...sono due attori imbarazzanti. Non so è la prima volta che faccio il giurato. Erano davvero imbarazzanti.

L’ultima volta che ti abbiamo incontrato stavi partendo per il Sundance. Che ci racconti?

Sai...il Sundance è una specie di mercato dove uno porta i film, vede se è piaciuto il progetto. Io ho amato il Sundance, assolutamente. Ma in questi ultimi due anni è stato monopolizzato dalle majors. A livello di atmosfera il Sundance di alcuni anni fa era un’altra cosa.. a me l’America piace molto, ma quando sono tornato in Europa ho detto "Grazie a Dio, grazie a Dio". Belle donne, feste ogni sera, ma il cinema zero. I distributori, gli agenti si portano le cassettine con i trailers. Mi dicevano: "Oh Sangue vivo, fantastic film", ma poi lo avevano visto solo nei tapes. E poi tutta ‘sta moina. Io ero molto contento, orgoglioso. Ero al settimo cielo, c’erano film molto importanti. Gli americani non erano per niente interessati. Sono cattivo?

Oggi un po’ lo sei.

Sai ogni tanto c’è bisogno di essere un po’ militanti.

Progetti nuovi?

Ora dovrei fare un film ambientato a Taranto, con lo stesso produttore, scritto questa volta non da me. È la storia di un ragazzo.

Allora ci vediamo la prossima volta?

Fammi dire qualcosa sul festival

Ma certo.

Trovo che il festival sia stata una esperienza piacevole. E’ stato importante invitare tutti questi grandi personaggi. Ne è venuto fuori un amore per il cinema incredibile.

a cura di Ofelia Nunzi e Mario Bucci