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Romance Anno: 1999 Regista: Catherine Breillat; Autore Recensione: Luca Bandirali Provenienza: Francia; Data inserimento nel database: 14-06-1999
Romance
FILM a tesi sull'iniquità del dominio maschile, <Romance> di Catherine
Breillat ha fatto parlare di sé a causa delle numerose sequenze
di sesso esplicito, della presenza nel cast dell'attore-regista
di pellicole pornografiche Rocco Siffredi, delle riprese dal vero
di una visita ginecologica e di un parto. Ma che cosa in <Romance>
fa paura, e cosa scandalizza ? Anzitutto il suo essere film antierotico,
mortificando in questo senso le aspettative di un certo pubblico.
Il crudo realismo del corpo incoraggia un modo di visione finzionalizzante,
ma nella direzione di una libido negata: laddove il cinema erotico
seziona l'amplesso attraverso il montaggio, Breillat concede agli
attori il tempo della realtà, annullando l'eccitazione voyeuristica
dello spettatore. Ma <Romance> non è un documentario, né un porno;
a partire da personaggi esemplari, da situazioni in qualche modo
tipiche, il film elabora un mondo chiuso che evoca in generale
il rapporto tra uomo e donna. La protagonista, Maria, si vede
negare l'amore fisico dal proprio compagno Paul; è un rifiuto
importante, che si legge negli elementi cinematografici (la scenografia
asettica dell'appartamento bianco vuole significare il terreno
vuoto del sentire comune) e in quelli filmici (il dialogo che
procede per aforismi d'argomento sessuale si oppone ad una narrazione
tradizionale, e distrugge il racconto). Solidamente impostato,
<Romance> scatta nel finale con una soluzione vertiginosa e violenta
di montaggio espressivo (forse l'unica); in mezzo, una discesa
nell'abisso della ninfomania che convince poco, specialmente quando
s'affida ad un referente di genere come il maledettismo al femminile
(la sequenza del sesso consumato con furia, e per dispetto, sulle
scale). Questo non impedisce a Catherine Breillat di ben completare
la dimostrazione del teorema che le sta a cuore, avente come oggetto
la volontà di potenza (creatrice) del soggetto femminile; la cosa
che più ci interessa e che l'operazione ideologica è condotta
per mezzo di un linguaggio autenticamente, pienamente cinematografico.
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