La
ragazza sul ponte. Patrice Leconte. 1999. FRANCIA.
Attori: Daniel Auteuil,
Vanessa Paradis, Demetre Georgalas, Isabelle Petit-Jacque, Frédéric Pfluger,
Mireille Mosse
Durata: 92’
Titolo
originale: La
fille sur le pont
La bella e giovanissima Adèle è ad
un non chiaro colloquio. Parla della sua vita, dei suoi affetti e soprattutto
dei suoi fallimenti. Disillusa, convinta della sua negatività, le immagini
della sua storia incominciano quando inizia a raccontare da quando la sua vita
è cambiata. In punta di piedi al bordo di un ponte che cavalca la Senna al
chiaro di luna, conosce Gabor, disposto a buttarsi nel fiume per lei. Dopo lo
scampato suicidio, Gabor riesce a convincerla a guardare il lato positivo delle
cose (ed a desiderarlo e cercarlo continuamente) oltre che a farle da aiutante
nel suo numero. Gabor è un lanciatori di coltelli. Dopo i primi fortunati
episodi (grande successo di pubblico e vincite al casino) in crociera verso la
Grecia Adèle decide di abbandonare Gabor per un marinaio greco in viaggio di
nozze. I due fuggono a bordo di una barca e Gabor ferisce l’ex moglie del greco
in una performance sulla nave. Innamorati l’un dell’altra, Gabor ed Adèle si
rincontrano ad Istanbul, dopo che lei si accorge di aver abbandonato la persona
giusta.
Patrice Leconte girà un bell’amore nomade e sentimentale
tra un saltimbanco lanciatore di coltelli ed una donna dai facili gusti
destinata al suicidio, e malata d’incontrollabile voglia di dare e ricevere
affetto. Di Jean-Maria Dreujon il tipo di bianco e nero scelto, troppo nitido,
freddo come il personaggio di Daniel Auteuil, pallido di una luce così chiara
tanto da segnare il punto di vista del film (quello di Gabor) fino ad assorbire
anche il bel volto\ruolo della bella Vanessa Paradis. Interessante il tema
comunque, gli attori recitano una sorta d’affetto che rasenta i corpi fino a
sfiorarli e qualche volta lacerali. Un amore fatto di carne (le scappatelle di
lei, le ferite che Gabor le procura\cura) e fatto anche di tante parole, forse
troppe (tutto il loro discorso a distanza maschera l’amore di necessità). Bella
la colonna sonora, un bel progetto che ha il difetto di dire troppo di sé.
Bucci Mario
[email protected]