9. Aulitos
(ululati)
Gli ululati sono quelli dei protagonisti, coinvolti in prove atroci, allusive alle terribili dittature sopportate dall'America Latina, ma anche ai mala tempora in corso. Sotto luci vieppiù espressioniste, che incupiscono ulteriormente l'effetto della nube; notti di tregenda solcate da ululati |
![]() "Si vede che qualcuno sta per morire" dice l'amico di Cachito inconsapevole di riferirsi a se stesso |
La violenza si respira ed esce dallo schermo spinta da un vento mefitico, la cui perfidia indossa i panni più odiosi nell'aggressione a Fulo da parte di alcuni maiali che vorrebbero comprarla; il degrado produce paura che si trasforma in panico (Max allo specchio del trucco: "Quando sento la morte che mi corteggia, io grido forte per ingoiare il mio vomito e non soffocarmi") e disperazione, espressa perfettamente dall'ululato che si trasforma nell'urlo di Cachito sconquassato dalla barbarie ("Muore!!"). Di fronte all'irrazionale giungla, per sopravvivere agli ululati, l'uomo inventa una favola, che tenta una spiegazione e la chiama Storia: "Che incommensurabile piacere può darci l'oblio", recita il testo messo in scena da Max che finge di non ricordare le battute per lasciarsi andare a questa amnesia folle e collettiva indotta dalla nube orribile. Per reagire alla follia, che fa cadere in tentazione anche Fulo, incapace di prostituirsi, abbarbicandosi ad una purezza da preservare per la figlia. E proprio quando la bufera si attenua Enrique muore: spettacolari in teatro l'esequie poverissime e sontuose pei forti contrasti cromatici dominati dalla fotografia sgranata, che portando all'estremo il contorno scuro ottiene quasi un effetto "wax" crudo e iperreale. |
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