![]() | ("Lola dov'eri finita?"). |
In misura ancora maggiore il disagio di agire un flusso di eventi manipolato viene evocato attraverso alcune enigmatiche frasi inspiegabili, quali l'acquisizione del vigilantes (Vito Catozzo di turno) che si rivolge a Lola come se fosse avvertito senza ragione che lei doveva passare di là (forse le altre due situazioni lasciano tracce spurie nelle possibili alternative, come si inferisce pure dal finale di Sliding Doors ?), | ![]() |
o la plateale allusione a Il Tamburo di Latta con tutte quelle rotture di vetri dovute a grida disperate, il venti che ricalca la scadenza dei venti minuti raddoppiato sulla roulette, l'incidentato nell'ambulanza miracolato dalla sua presenza. |
I titoli si concludono con "La Sacca", frase pronunciata contemporaneamente dai due giovani e dal barbone a concludere il prologo su un punto fisso per tutti a cui tornare per tentare di nuovo la sorte. Esso dà un elemento di contemporaneità laddove non ce ne saranno più nella ricorsività costante delle situazioni in tempi diversi che mantengono solo la successione, una prassi che inchioda alla poltrona, dandoci lo slancio per seguire la corsa di Lola, vero motivo del film di cui la sacca è il pretesto.