Gli oggettivisti sono metafisici.
Rispetto all'immobilità della casa
ciò che non è fermo non deve muoversi eppure, parola mia, l'assenza muove
alla presenza, accanto alla ferrovia, della casa
che è nulla se non una struttura della sua mente
dipinta soltanto perché essa non era là.
(Anthony Rudolf, "Edward Hopper",
in Edward hopper, la poesia del silenzio, Milano, Rizzoli,1997, p.49)
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